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ARGENTI, DIPINTI, ICONE E OGGETTI D'ARTE

Asta 22

Attribuito a Francesco Montelatici detto Cecco Bravo (Firenze 1601 - Innsbruck 1661)

Attribuito a Francesco Montelatici detto Cecco Bravo (Firenze 1601 - Innsbruck 1661) Ratto di Anfitrite Olio su tela 46,5 x 76 cm   Un buon raffronto attributivo possiamo trovarlo con il Paesaggio con figure del Philadelphia Museum of Art, oppure con il Riposo durante la fuga in Egitto della raccolta parigina del Marchese di Ségur, e con i due paesaggi con figure della Staatsgalerie di Stoccarda.   Francesco Montelatici iniziò la sua formazione con Giovanni Bilivert e in un secondo tempo con Sigismondo Coccapani. Si affiancò poi a Matteo Rosselli, conoscendo la pittura della sua cerchia, in particolare di Domenico Pugliani e di Giovanni da San Giovanni. Pittore tanto bizzarro quanto raffinato, si indirizzò verso una produzione libera da schemi e caratterizzata da una pennellata convulsa, agitata, guidata dal suo estro. Viaggiò in Emilia e a Venezia, ove ebbe modo di conoscere i grandi artisti del rinascimento e del manierismo, Tintoretto e Tiziano soprattutto. Tornato a Firenze acquisì un’ottima posizione nell’ambito artistico, grazie alle sue opere anticonvenzionali, caratterizzate dalla maliziosa sensualità, derivata dal Furini, dei temi scelti. Pittoricamente egli restò risoluto alla sua tecnica fatta di veementi pennellate e colori che passavano da cupissimi bruni introspettivi a tinte smaltate e allucinate visioni illuminate da una tagliente luce metallica.

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Dettagli del lotto
Lotto n° 119
Valutazione1.500,00  - 2.500,00 €
Base d'asta 1.500,00 €
Battuto1.900,00 €
Spese di spedizione Preventivo spedizione
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