Raffaello Sanzio (Urbino 1483 - Roma 1520) bottega/seguace di Madonna dell'Impannata Olio su tavola 153 x 119 cm La tavola riprende il celebre dipinto La Madonna dell'Impannata di Raffaello Sanzio e aiuti, databile al 1513-1514 circa e conservato nella Galleria Palatina. A soli sedici anni, aiutato dai collaboratori del padre defunto, Raffaello Sanzio si mise a capo della sua prima bottega a Città di Castello. Giunto prima a Firenze e poi a Roma nel primo decennio del XVI secolo, per sopperire alle commissioni organizzò nuovamente il suo atelier, aprendo vere e proprie botteghe ove operarono allievi e collaboratori. Con il passare degli anni Raffaello si limitò all'ideazione e al disegno delle opere, delegando la realizzazione pittorica alla propria bottega. Alcuni suoi collaboratori entrarono in simbiosi stilistica con il maestro, tanto che nella storia molte opere furono attribuite a Raffaello sebbene fossero di loro mano. Nello specifico, ci riferiamo soprattutto a Giovan Francesco Penni, che spesso operò in stretta vicinanza con Raffaello, talvolta occupandosi della fase pittorica come nel caso della Madonna del diadema blu, oggi al Louvre di Parigi. Tra i tanti allievi molti divennero a loro volta importanti maestri, come nel caso di Tommaso Vicitor, Giovanni Nani o da Udine, Polidoro da Caravaggio, Alonso Berruguete, Perin del Vaga e Giulio Romano.
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