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Giovanni Maria delle Piane detto il Mulinaretto (Genova 1660 - Monticelli d’Ongina 1745) attribuito Ritratto di Francesco Farnese (?) Olio su rame ovale 50 x 40 cm   Per la somiglianza del soggetto con le effigi conosciute di Francesco Farnese, l’opera in esame fa presupporre che l’effigiato sia proprio il Duca di Parma e Piacenza. Un’ipotesi interessante è quella che permette di avvicinare l’opera al pittore genovese Giovanni Maria delle Piane detto il Mulinaretto (Genova 1660 - Monticelli d’Ongina 1745), che fu un ritrattista attivo a Genova, Parma e Napoli, oltre che pittore di corte dei Farnese e dei Borbone tra Sei e Settecento.   Il Mulinaretto ricevette il soprannome del nonno mugnaio. All’età di dieci anni andò a fare praticantato presso Giovanni Battista Merano. Poi andò a Roma nella bottega di Gaulli. Nel 1684 fece ritorno a Genova, città rimasta orfana di G.B. Carbone, e diventò il più importante esponente della ritrattistica genovese della prima metà del XVII secolo. Seppe aggiornare il ritratto con gusto francese alla moda nella Genova dell'epoca, arrivando alla ridondante fastosità di Rigaud e Largillière. Nel 1695 si spostò a Parma su richiesta della Corte Farnese, espressamente voluto dal neo duca Francesco. seguirono anni di soggiorni divisi tra Genova, Pama e Piacenza per seguire le numerose richieste che gli giungevano sia dalla città natale sia dalla corte emiliana. Nel 1719 fu invitato alla corte di Spagna, ma declinò l'invito; si trasferì presso i Borbone di Napoli nel 1737 ricoprendo la carica di pittore di corte sino al 1741.

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